giovedì, maggio 11, 2006,7:56 PM
Fernando Pessoa e le sue moltitudini.

Conto di trascrivere nel tempo sempre di piu' di questo poeta portoghese, che ha incontrato il mio favore sin dal primo verso che ho potuto leggere per puro caso in libreria.
La storia di Pessoa e' facilmente reperibile su internet su qualsiasi sito che parli di Poesia e non solo, quindi ve la risparmio su questo blog, ma non posso fare a meno di iniziare cosi' questo viaggio attraverso la sua inquieta molteplicita'. Si perche' Fernando Pessoa non e' soltanto Fernando, ma puo' essere anche Alvaro de Campos ,Ricardo Reis , Alberto Caeiro.
L'eteronimia.
Pessoa dice (Come che sia, l'origine mentale dei miei eteronimi sta nella mia tendenza organica e costante alla spersonalizzazione e alla simulazione. Questi fenomeni, fortunatamente per me e per gli altri, in me si sono mentalizzati; voglio dire che non si manifestano nella vita pratica, esteriore e di contatto con gli altri; esplodono verso l'interno e io li vivo da solo con me stesso).

"L'eteronimia non e' altro che la vistosa traduzione in letteratura di tutti quegli uomini che un uomo intelligente e lucido sospetta di essere" scrive Tabucchi.

E quindi....

Dio non ha unita', come potrei averla io?
(tratto da "Episodi")
Mi sono moltiplicato per sentire,per sentirmi, ho dovuto sentire tutto,sono straripato, non ho fatto altro che traboccarmi,e in ogni angolo della mia anima c'e' un altare a un dio differente.
(tratto da "Passaggio delle ore")
Ognuno di noi e' piu' di uno, e' molti, e' una prolissita' di se stesso.
(tratto da "Il liro dell'inquietudine")
 
posted by Limbozero
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